Il 17 maggio è la Giornata mondiale contro l’omofobia. Ma anche contro la bifobia e la transfobia. In questo giorno si sensibilizza l’opinione pubblica contro le discriminazioni nei confronti della comunità LGBTQ+. Ma non solo.
Perché è così importante questa ricorrenza? E perché si è deciso di festeggiare proprio in questo giorno? Ecco perché è necessario dargli così tanta rilevanza?
Indice
Perché si festeggia il 17 maggio?
La scelta del 17 maggio come Giornata mondiale contro l’omofobia non è stata fatta a caso. Anzi. Ma come mai proprio data e non un altra?
La ricorrenza cade oggi perché, proprio il 17 maggio 1990 l’omosessualità è stata rimossa dalla lista delle malattie mentali. Questo elenco era contenuto all’interno della classificazione internazionale delle malattie pubblicata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità .
Fino a quel momento, infatti, l’Oms qualsiasi cosa che portasse il termine “omosessualità” veniva considerata come disturbo, devianza, malattia o ritardo. Qualsiasi cosa, quindi, che potesse ricondurre ad una patologia di tipo mentale.
E’ così che dal 17 maggio 1990 l’omosessualità non viene più riconosciuta come una malattia mentale, quanto piuttosto come uno stato dell’essere umano.
L’origine della giornata
L’origine della Giornata mondiale contro l’omofobia ha visto la propria origine grazie a Louis Georges Tin, il curatore del libro “Il Dizionario dell’omofobia“.
Questa ricorrenza è stata riconosciuta sia dall’Unione Europea che dalle Nazioni Unite e viene promossa ogni anno dal Comitato Internazionale per la Giornata mondiale contro l’omofobia.
Il Ddl Zan
La Giornata mondiale contro l’omofobia è prevista anche all’interno del DDL Zan, una delle proposte di legge più discusse del momento e che sta spaccando l’opinione pubblica a metà nel corso delle ultime settimane.
All’interno del decreto che vede il volto di Alessandro Zan come promotore della battaglia come i pregiudizi sono prese in considerazione diverse proposte. Una di queste è quella di istituzionalizzare il 17 maggio per evitare comportamenti violenti e discriminatori. Anche le manifestazioni di odio in ogni sua forma.
Non è ammissibile, infatti, che, nonostante siano passati più di 30 anni da quel giorno, avvengano ancora oggi episodi di violenza e di discriminazione nei confronti della comunità LGBT+.
Bifobia e transfobia: che cosa sono?
Se il termine omofobia è entrato a far parte del vocabolario di molti di noi, le parole “bifobia” e “transfobia” risultano ancora sconosciute alla maggior parte di noi.
Con bifobia si identifica la paura nei confronti di chi si dichiara bisessuale. Transfobia, invece, è la paura nei confronti di chi è transgender e transessuale.
In entrambi i casi, comunque, si parla di terrore generato da qualcuno che si pone in modo diverso rispetto alla “massa”. Ma che, per questo, non merita di essere vittima di violenze e discriminazioni.
La posizione di Mattarella
In merito al DDL Zan ha speso qualche parola anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha voluto sottolineare:
“La ferita inferta alla singola persona offende la libertà di tutti. E purtroppo non sono pochi gli episodi di violenza, morale e fisica che, colpendo le vittime, oltraggiano l’intera società . Solidarietà , rispetto, inclusione, come ha dimostrato anche l’opera di contrasto alla pandemia, sono vettori potenti di coesione sociale e di sicurezza”
Foto di Rosemary Ketchum da Pexels
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