I bambini si ammalano. E’ un dato di fatto. E quando sono piccoli accade molto spesso. La sera li metti a letto che stanno meglio di te e la mattina dopo si svegliano con il mocciolo al naso o la febbre.
A scuola non puoi mandarli, la baby-sitter non può venire a tenerti il piccolo e i nonni sono già impegnati. Come gestire la situazione? Una buona soluzione, in questi casi, può essere quella dei congedi per malattia del figlio/a. Ma come funzionano?
Indice
Quando mio figlio sta male posso assentarmi dal lavoro?
La legge prevede che entrambi i genitori possano astenersi dal proprio lavoro come dipendente in modo alternato (quindi non insieme nello stesso momento, ma una volta uno e la successiva l’altro), per il periodo di tempo che corrisponde alla malattia di ciascun figlio.
Quindi sì, se tuo figlio sta male, hai la possibilità di assentarti dal lavoro e di assisterlo finché non si sarà ripreso completamente.
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Quanti giorni si possono prendere per la malattia del bambino?
Secondo l’art. 47 del decreto legislativo 151/2001, se il bambino è ammalato, si possono prendere dei giorni di permesso, ma il numero consentito varia di molto in base all’età del figlio:
- bambini età 0-3 anni, giorni illimitati;
- dai 3 agli 8 anni, limite di 5 giorni all’anno
Come richiedere il permesso per malattia del figlio?
Per ottenere il permesso per malattia del figlio è necessario recarsi dal pediatra del bambino e richiedere il certificato medico che attesta il suo stato di salute e, di conseguenza, anche la necessità di assistenza da parte del genitore in quei giorni.
Generalmente, è il pediatra che invia all’INPS il certificato e poi sarà l’Istituto di Previdenza Sociale ad inoltrare la documentazione al datore di lavoro del genitore.
Tuttavia, per esperienza personale, il mio consiglio è quello di informare immediatamente il proprio datore di lavoro della situazione e anticipargli via mail il certificato medico del bambino non appena ti viene consegnato dal pediatra. In questo modo, si limitano eventuali errori nel conteggio di ore di ferie e permessi.
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Quanti giorni si può stare a casa?
La durata di questi permessi è fornita direttamente dal pediatra, che indica nel certificato il numero di giorni necessario affinché il bambino passi sia la fase più “acuta” della malattia, che quella della convalescenza.
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Chi paga la malattia del figlio?
C’è una differenza sostanziale tra i dipendenti pubblici e privati in merito.
Se sei dipendente privato, infatti, i permessi per malattia del figlio non vengono retribuiti. A tal proposito, ti consiglio eventualmente di accordarti con l’azienda per valutare l’opportunità di utilizzare quelle ore di assenza dalla tua banca ferie. O dalle ore di permesso maturate fino a quel momento.
Se sei dipendente pubblico, invece, fino ai tre anni di età i permessi per malattia del figlio vengono pagati al 100%. Ma questo trattamento di favore accade solo per 30 giorni di congedo all’anno. Superata questa soglia annuale, non è prevista alcuna retribuzione per i giorni di assenza.
In caso di permesso per malattia del figlio devo rispettare gli orari?
Se sei una lavoratrice dipendente, saprai sicuramente che in caso di malattia sei necessariamente obbligata a rispettare gli orari (chiamati anche fasce di reperibilità), in cui devi stare a casa perché potresti ricevere una visita fiscale dagli ispettori Inps che verificano che tu stia effettivamente male.
Nel caso in cui a stare male sia il bambino, però, non esiste tale obbligo. Di conseguenza, hai l’opportunità di spostarti liberamente da casa in base alle necessità familiari e personali.
Cosa fare se si è in ferie o in congedo parentale?
Nel caso in cui il bambino dovesse ammalarsi durante i giorni di ferie o di congedo parentale del genitore, quest’ultimo potrà commutare la destinazione di queste assenze in permesso di malattia del figlio. Le procedure da seguire sono:
- per le ferie, ti basterà avvisare la tua azienda e spiegare la situazione, corredando il tutto dal certificato medico del piccolo;
- per il congedo parentale, dovrai avvisare anche l’INPS, spiegando che i giorni di congedo parentale dovranno essere convertiti in permessi per malattia. Anche in questo caso, ti consiglio di inoltrare loro il certificato medico del bambino e, una volta ottenuta la conferma della variazione, comunicare il tutto al tuo datore di lavoro
E tu ti sei mai presa dei permessi per malattia per il figlio? Qual’è stata la tua esperienza con il tuo datore di lavoro? Raccontacelo nella sezione commenti qui sotto.