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Il rimborso chilometrico ACI è quel benefit che si può richiedere alla propria azienda quando ci viene richiesto di eseguire le nostre mansioni in trasferta distanti da casa.
Ma è anche un metro di valutazione che può essere utilizzato per capire la paga oraria di un professionista a cui abbiamo commissionato un lavoro fuori sede. Come, ad esempio, nel caso dell’architetto per il sopralluogo su una seconda casa o di una babysitter per il tragitto che impiega in auto per andare a prendere i nostri figli a scuola.
Indice
Il rimborso chilometrico può essere richiesto dal dipendente o dal professionista in questione direttamente al proprio datore di lavoro. O, nel caso di grandi aziende, la richiesta può essere effettuata presso l’ufficio che si occupa delle risorse umane.
L’eventualità che rende possibile tale richiesta si presenta quando il lavoratore utilizza per gli spostamenti la propria vettura e non quella a disposizione dell’azienda.
Le motivazioni, ovviamente possono essere tra le più disparate, tra cui:
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Il costo chilometrico che deve rimborsare il datore di lavoro al professionista viene calcolato sulla base di alcuni parametri specifici che vengono aggiornati annualmente da parte dell’ACI.
Ovviamente non esiste un valore valido per chiunque. Ogni vettura è un caso a parte. E, proprio per questo motivo, vengono previsti dei diversi valori che tengono in considerazione della marca dell’auto, della sua alimentazione e della sua categoria.
Ogni anno l’ACI ha il compito di approvare le tariffe entro il 30 novembre. E’ compito del Ministero delle Finanze pubblicare le tabelle di riferimento entro il 31 dicembre. Il loro utilizzo avrà effetto a partire dal 1 gennaio dell’anno seguente.
Nella sezione Fringe Benefits del sito ufficiale dell’ACI è possibile trovare le tabelle con i valori di riferimento grazie a cui calcolare il rimborso chilometrico ACI.
Qui potrai trovare tutti i veicoli suddivisi in base alla marca e alla loro alimentazione. Sia quelli di nuova generazione che i modelli fuori produzione.
Il rimborso chilometrico ACI viene generalmente inserito nella busta paga del dipendente che ne ha diritto. La cifra da corrispondere è calcolata sulla base del percorso di percorrenza effettuato per raggiungere la location di arrivo e ritorno.
Nel caso in cui il lavoratore dovesse partire per la trasferta dalla propria abitazione (e, quest’ultima dovesse risultare ad una distanza maggiore rispetto a quella presente tra la sede e il luogo di destinazione) la differenza di importo è considerata come reddito imponibile secondo quanto riportato dall’art. 51, comma 1, del TUIR.
Per quel che riguarda la deducibilità di tali indennità, bisogna sempre fare riferimento all’art. 95 del TUIR, ossia il Testo Unico delle Imposte sui Redditi. I costi che vengono considerati come deducibili sono relativi sia all’utilizzo dell’auto di proprietà, che alla tariffe prevista per il noleggio della vettura.
I limiti previsti sono:
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